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L’ANTICO DIALOGO. Il dolore UNDICESIMO consiglio.

Relativamente alla propria storia personale e della condizione culturale personale e sociale, noi umani reagiamo in maniera diversa nei confronti del dolore, che sia di una ferita o di un disturbo di qualsiasi genere. L’atteggiamento nei confronti del dolore non è mai fisso, ed è comunque un atteggiamento che è sempre pronto, come se fossimo in allerta, come se ci fosse una probabilità incerta. Rivela a volte resistenze insospettate oppure debolezze inattese, e l’anatomia e la fisiologia non sono sufficienti a spiegare queste variazioni, che hanno radici sociali, culturali, personali e contestuali. E’ importante quindi durante la pratica dello yoga saper distinguere monitorandoci ed ascoltando il nostro corpo, capire i diversi dolori, saper distinguere un dolore muscolare dovuto all’azione che l’asana ci chiede, dal dolore intra-articolare spesso indicatore di una potenziale lesione.

Se il dolore persiste bisogna capirne la causa e comprendere quanto siamo vicini al nostro limite e quindi necessità di rallentamento; i limiti non vanno superati, dobbiamo dialogarci per “negoziare” un’estensione di quel confine, questo ci garantisce di praticare in un territorio di sicurezza.